Per il resto, questo 100's of 1000's, Millions of Billions è una nuova nascita e sembra essere a tutti gli effetti l'opera solista di Earley, che imbraccia la chitarra acustica e disegna bozzetti bucolici ed eleganti, a volte con il guizzo melodico azzeccato, come nel crescendo di "Cosmic Backseat education", altre volte con la dolcezza di "Cheap Fantastical Takedown", accompagnata da un bel violoncello.
Altre volte Earley si ricorda di aver sfornato con la line up storica dei BT brani pop dalla facile assuefazione, come in "So Divine", con una melodia cristallina. C'è posto anche per reminescenze di quel bellissimo album che era Furr (2008), grazie al fingerpicking di "Planetarium", sempre con testi introspettivi e di certo non banali: Ho vissuto come un fantasma dentro me stesso/ Su un pianta lontano, una casa storta che non dorme mai/ E questo fiume che si srotola nella mia spina dorsale registra il tempo
Le cronache ci dicono che questa ispirazione ed introspezione sia dovuta all'abbraccio, da parte del buon Eric, del Buddhismo, figlio anche di uno studio approfondito della pratica religiosa. Di certo, il disco risente in maniera decisa di questo alone mistico, tanto che in alcuni punti si respira aria del George Harrison più ispirato, come in "Long Game", canzone d'amore apparentemente scanzonata in cui la chitarra elettrica entra come un coltello arroventato nel burro...ed ascoltandola, sembra di scorgere quei bending tipici di Harrison.
Ci sono tanti linguaggi dentro questo album, ad esempio gli Wilco per quanto attiene la libertà di utilizzare suoni e dissonanze su un tappeto di chitarre acustiche, oppure la delicatezza di Nick Drake. Questi tratti facevano parte anche dei Blitzen Trapper mark I, se vogliamo chiamare così quella formazione, ma erano episodi a sè stanti, mentre la vena elettrica era ben più marcata.
In 100's of 1000's, Millions of Billions invece c'è una nuova strada, molto intima e sottovoce, una vena psichedelica di sottofondo che di fatto è il fil rouge del disco, basti pensare al bridge della conclusiva "Bear's Head/At the Cove", che mi ha ricordato la leggiadra poesia di "I talk to the wind" dei King Crimson.
La sincera realtà è che, nonostante sia spiazzante e necessiti di molti ascolti per essere digerito e poi compreso, questo 100's of 1000's, Millions of Billions mi piace e nasconde un'anima decisa ed anche una scelta precisa. A patto che, d'ora in poi, Eric Earley utilizzi il nome Blitzen Trapper come pseudonimo, poichè ormai questo è.
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