Libri / Louise Erdrich - Il guardiano notturno

Ah, il North Dakota! Mi ricordo di averlo visitato nel 2013, all'interno di un viaggio più ampio incentrato per lo più sul Midwest americano. Immerso per una buona parte nelle grandi praterie, il North Dakota è un luogo in cui la natura prende il sopravvento sull'uomo, con inverni freddissimi ed estati corte, con fiumi d'acqua placidi che scorrono lenti per immettersi nel Mississippi, che sorge a poca distanza.

Il guardiano notturno è ambientato in questa terra, più precisamente nelle zone abitate dagli indiani chippewa che oggi prendono il nome di Turtle Mountain Reservation, al confine con il Canada. Nel 1953, anno di ambientazione del romanzo, Turtle Mountain non era una riserva indiana, ma solo la terra dove i nativi chippewa conducevano la propria vita, barcamenandosi tra lavoro nei campi e lavori precari nelle poche realtà economiche presenti. Proprio in quell'anno, il Congresso americano sta per approvare una legge che - se messa in atto - costringerebbe i chippewa a lasciare le loro case e trasferirsi nelle grandi città, in particolare a Minneapolis, la metropoli più vicina. Il comitato chippewa ovviamente si schiera subito contro la proposta di legge, cercando la via migliore per far in modo che la norma non venga approvata. 

Il racconto parte da una storia vera, seppur cambiando il nome dei protagonisti e romanzandone alcuni parti. Thomas Wazhashk è il protagonismo del romanzo e, con un nome inventato, è in realtà il nonno di Louise Erdrich, colui che in prima persona ha trovato il coraggio di sfidare il senatore che ha scritto la legge. Thomas lavora di notte come guardiano in una fabbrica e proprio nelle lunghe e fredde notti invernali trova il coraggio di difendere il proprio popolo. 

Accanto a lui una serie di personaggi che rendono il racconto corale: Patrice, una ragazza che sogna la città ed una laurea ma che deve fare i conti con la scomparsa di sua sorella Vera; Wood Mountain, pugile per hobby che sogna di costruirsi la sua famiglia; Barnes, che allena i pugili ma non è nativo chippewa e che è in cerca del primo amore. 

Louise Erdrich avvolge la storia in un alone di misticismo, lei stessa indiana che conosce a menadito le usanze e le scaramanzie indiane, tra erbe curative e oscuri presagi. La narrazione è spezzettata, perchè dietro la storia principale ci sono tanti altri episodi e racconti. A volte è la stessa scrittrice ad avvolgere il tutto con un manto di saggezza indiana, quasi a guardare le cose con una lente disincantata. Questa frammentazione in alcuni punti rende la lettura poco fluida, ma si ricongiunge con un finale intenso. 

Ovviamente la natura è lo sfondo generatore di tutto il romanzo, una natura che è sempre benigna, madre e sorella, culla e tomba. Il guardiano notturno è stato insignito del Premio Pulitzer 2021 per la narrativa.

Commenti