Recensione / Red Wanting Blue - Light it up

I Red Wanting Blue abitano nel sottobosco del rock americano da molto tempo, per la precisione dal 2000, anno di pubblicazione del primo album Modern Citizen, ma è indubbio che un po' di notorietà sia arrivata solo nel 2012, grazie a quel From the vanishing point che rischia di rimanere il punto più alto della loro discografia. 

Guidati dalla voce intensa di Scott Terry, i ragazzi di Columbus, Ohio in questi 24 anni non hanno mancato di girare in lungo ed in largo gli Stati Uniti per suonare in qualsiasi sala da ballo o locale li accogliesse. Se ciò non ha consentito di scalare le classifiche di vendita, di certo ha creato un piccolo culto di fan in giro per quel gran paese che è l'America, ma soprattutto nella natìa Ohio. 

In questo 2024 ritroviamo la band dopo il mezzo passo falso di The Wanting, un disco in cui i cinque di Columbus hanno iniziato a flirtare con l'elettronica ma sono rimasti a metà del guado, anche per colpa di canzoni comunque troppo mediocri. Light it up, come sempre, arriva dopo un ennesimo e lunghissimo tour in giro per gli Stati Uniti, che negli ultimi anni ha fatto tappa anche nella famosa The Rock Boat, una crociera in mare aperto in cui tutte le sere i vari gruppi si esibiscono nel palco a prua della nave. 

Un mezzo passo falso in realtà la band lo ha già fatto prima della pubblicazione, quando nei digital store è comparso l'EP intitolato Run for your life, comprendente ben 4 canzoni. Invece che rappresentare un riscaldamento in vista del disco, questo EP contiene le 4 canzoni più convincenti di Light it up e di fatto lascia una perplessità: non era forse il caso di fermarsi qui?

Sì, perchè il mood alla Kraftwerk che si trasforma in rockettone alla Bruce di Springsteen di "Run for your life", il mid-tempo in crescendo di "Light it up", confessione ad alta voce sulla perdita dell'ispirazione come sempre cantata col cuore in mano da Scott Terry, i cambi di umore repentini di "Goliath" e l'elettronica di "Hey, '84" sono tra le migliori canzoni pubblicate negli ultimi 10 anni dai Red Wanting Blue. E sarebbe veramente bastato l'EP per prendere un voto alto e dire che la band ha finalmente ritrovato l'ispirazione. 

Invece dobbiamo fare i conti con Light it up, un album di 13 canzoni che però è costruito con 4 canzoni che provengono dall'EP, 4 passaggi riempitivi al di sotto del minuto e, visto che la matematica non è un'opinione, 5 brani "nuovi", che purtroppo non hanno la stessa ispirazione di quelli pubblicati nell'EP. Si potrebbe salvare "Killer", se non fosse che la band è scomparsa per lasciare la voce di Terry su un tappeto sonoro alla Phil Collins, con un sassofono che fa un assolo che più anni ottanta non si può. Si potrebbe dire che certamente portano a casa un modesto risultato con "Time's for you", tutto perchè in alcuni passaggi la vena del gruppo ritorna a galla, ma davvero la differenza tra queste cinque canzoni e quelle inserite in Run for your life è troppo distante. 

Quindi, andate ad ascoltare Run for your life e godetevi quindici ispiratissimi minuti di sano rock con idee e con una band che sa il fatto suo, e lasciate perdere Light it up, dove il brodo è incautamente allungato. 

Highlights: Goliath, Light it up, Run for your life, Hey '84. 

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