Addio a Kelly Joe Pheps

Ad appena 62 anni e nella totale assenza di notizie se n'è andato Kelly Joe Phelps. Il cantante e chitarrista di Sumner (Washington) lascia una traccia indelebile nel mondo del blues acustico, essendone stato per lunghi tratti una delle stelle più splendenti del firmamento.

Phelps non era di certo un nome da classifica, bensì un culto per i più appassionati. I suoi dischi di intenso blues interpretato chitarra acustica e voce sono un'esperienza unica, grazie ad una voce senza tempo ma soprattutto aiutato da un playing unico. 

Nonostante i natali nel freddo stato di Washington, Kelly J. Phelps era un autentico figlio del Delta e vi consiglio vivamente di ascoltare il suo debutto Lead me on per assaporare 70 minuti di traditional blues come difficilmente avrete modo di ascoltare ancora. Anche il successivo Roll away the stone (datato 1997) ed in cui fanno capolino i suoi primi inediti, è imperdibile.

Pur essendo difficile scegliere una  vetta artistica nella sua discografia - composta da 10 album -  vi cito due lavori che a mio avviso si stagliano sopra gli altri: Magnetic Skyline con Corinne West, un affresco a due voci e due chitarre che sembra uscire da una nuvola tanto è etereo e sognante. E poi il suo ultimo lavoro, ormai datato di dieci anni, Brother sinner & the whale, un'opera complessa in cui Phelps si ispira ai temi del Libro di Giona dell'Antico Testamento, per costruire un disco di gospel blues e fingerstyle, magnifico e commuovente. 

Da tempo si era rinchiuso nell'anonimato dopo essere stato sottoposto ad un'operazione ai tendini della mano che gli impediva di tornare a suonare. 

Addio grande Kelly Joe.  

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