Recensione/ The Almann Betts Band - Bless your heart

I cognomi, si sa, hanno la loro importanza ed il mondo della musica non fa eccezione. La Allman Betts Band è giunta al secondo disco, dopo il promettente esordio di Down to the river, datato 2019. 

Dicevamo dei cognomi, in quanto la formazione vede la presenza di be tre figli d'arte: Devon Allman (figlio dell'immenso Gregg), Duane Betts (figlio di Dickey) e Berry Duane Oakley (figlio di Berry Oakley). Per chi non lo sapesse, i padri  sono stati colonne portanti di una delle più grandi band della storia: The Allman Brothers Band. Ciò non vuol dire, ovviamente, che la Allman Betts Band debba per forza proporre musica convincente ed anzi, certi alberi genealogici potrebbero anche stroncare carriere promettenti. 

Fatta salva questa lunga premessa, Bless your heart è un buon disco, sospeso in doverose atmosfere anni 70 e con moltissimi riferimenti ai The Black Crowes. Si pensi all'iniziale "Pale horse rider", dall'andamento lento e sospesa nell'incontro agrodolce tra acustica ed elettrica, con la baritonale voce di Devon Allman a tagliare come una lama l'atmosfera. E' vero, il dialogo tra le chitarre è figlio diretto della tradizione - Allman Brothers e Lynyrd Skynyrd su tutti - ma è southern rock ed alcuni canoni non possono essere sfiduciati. Molto più easy, ad esempio, la successiva "Carolina Song", che potrebbe benissimo essere uscita da una session dei Black Crowes. E sempre nel filone più mainstream, interessante "Airboats & Cocaine", che prova a ammansire il southern all'interno di una melodia convincente.

Oltre ad avere le canzoni, la Allman Betts Band conta su ottimi musicisti, forse l'elemento sul quale il gruppo punta con maggiore decisione. Provare per credere ascoltando la strumentale "Savannah's Dream", ben 12 minuti (!) di cavalcata elettrica e di assoli al fulmicotone, con l'ottima prova di Duane Betts - davvero un ottimo chitarrista - e del terzo chitarrista Johnny Stachela. A completare il gruppo infatti non vanno dimenticati John Lum alla batteria, turnista tra gli altri con la Charlie Daniels Band, e John Ginty alle tastiere, che negli anni ha prestato i suoi servigi a Gov't Mule e Widespred Panic. 

Il disco è stato registrato ai Muscle Shoals Studios sotto le cure di Matt Ross-Spang, uno che può vantare collaborazioni con Jason Isbell e Lucero, per dirne due. 

Se cercate un gruppo per soddisfare la vostra nostalgia di southern rock, Bless your heart fa per voi (noi). 




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