Se n'è andato Dusty Hill

Penso corresse l'anno 2006. Ricordo che in tv scorreva Sanremo ma io ne ero francamente disinteressato. Un caro amico, tra l'altro non musicista, mi aveva regalato Tres Hombres degli ZZ Top, forse il loro disco più conosciuto perchè contenente l'inno "La Grange", ma anche altri brani storici, tra tutti "Beer Drinkers & Hell Raisers". In quei giorni suonavo senza soluzione di continuità su questo album dalla copertina verde, sino a che un pomeriggio mi recai dal negozio di dischi (ancora esistevano) per portarmi a casa il loro Best of e capire se quei due barbuti fossero veramente così fighi musicalmente come me li stavo figurando. Lo erano. 

Dusty Hill, il bassista barbuto, se ne è andato ieri, dicono durante il sonno, dopo aver rinunciato a salire sul palco durante una tappa del tour estivo degli ZZ Top a causa di un forte dolore all'anca. Dusty & Billy vanno catalogati rigorosamente insieme, due bluesman raffinati ma dannatamente sporchi, due grandi scrittori di riff e ritornelli killer, che quest'anno stavano festeggiando 50 anni di carriera. 

Il Dusty Hill bassista è un metronomo, una seconda chitarra, un moto perpetuo, un suono grosso e pieno e tutti questi elementi hanno contribuito in maniera decisiva a costruire la leggenda della piccola vecchia band del Texas. Ciò che lo differenziava da Billy Gibbons era la voce altisonante, che potete apprezzare ad esempio nel famoso singolo "Tush". 

 Da oggi gli ZZ Top non esistono più.

Ciao Dusty




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