Dov'ero e cosa facevo in quel 11/09

Sono passati 19 anni. Adesso che sono papà di due bambini, credo fermamente che tra qualche anno studieranno ciò che è accaduto esattamente 19 anni fa come una delle svolte epocali nella storia dell'umanità. La caduta dell'impero Romano, la scoperta dell'America, le due guerre mondiali, l'Undici Settembre. 

Non voglio assolutamente dilungarmi sull'eredità di quel giorno, non ne ho lo spessore e nemmeno la voglia. Come tanti però, ricordo perfettamente dov'ero in quel pomeriggio, come una foto che si sta ingiallendo ma emana ancora sensazioni forti. 

L'11/09 di diciannove anni fa era un amabile pomeriggio soleggiato in quel dell'Appennino marchigiano. Ero nel pieno degli anni universitari, ma non avevo più casa a Perugia e frequentavo "a distanza". In quel particolare pomeriggio ero a casa, sdoppiato tra tante pagine da studiare e la chitarra (come sempre), con mio fratello allora quattordicenne (pensa tu) che vagava per casa disperato in vista dell'imminente riapertura delle scuole. I nostri genitori erano entrambi al lavoro. Avevo 23 anni. 

Presi una pausa dai libri per imbracciare la chitarra. In quegli anni quello che era lo studio di famiglia si trovava al piano terra, nel percorso tra le scale condominiali ed il garage. In quella stanza avevo piazzato chitarre ed amplificatore e la sera mi perdevo a suonare per ore. Qualche volta - come quel giorno - la chitarra la imbracciavo anche quando il peso dello studio si faceva insopportabile. 

Insomma, scesi al piano inferiore, presi la fida Telecaster e mi misi a suonare su There is nothing left to lose dei Foo Fighters. Lo ricordo bene perchè io non ho mai acquistato un disco della band di Dave Grohl e mi ritrovavo tra le mani questo disco masterizzato dall'allora mio bassista. Nel 2001 suonavo in una band chiamata F*cktotum (nome geniale, c'è poco da dire) e nel repertorio c'era anche la hit "Learn to fly", contenuta appunto in There is nothing left to lose. A distanza di 19 anni ancora non mi piace quel disco, a parte "Next year" che invece è un gran bel pezzo. Credo - ma questa è solo un'intuizione - che mi stessi effettivamente sollazzando con quel pezzo. Non avevo il cellulare, ogni contatto col mondo reale era reciso (tv spenta, radio pure). Ricordo però che poco prima di scendere nel mio antro, il TG4 in chisura del TG del dopo pranzo aveva accennato ad una colonna di fumo che si vedeva nei cieli di New York. Punto. 

Mi stufai presto dei Foo Fighters (non chiedetemi perchè, ma tutti i loro dischi presto mi vanno in nausea) tornai in casa. Uno dei miei compiti casalinghi era caricare la lavastoviglie nel dopo pranzo. Nel farlo, mi facevo tenere compagnia dalla TV. La accesi ed il resto è storia. 

E' incredibile come la nostra mente riesca a fissare dei momenti in maniera indelebile. Di quell'ora di chitarra in mano in un pomeriggio soleggiato di Settembre ricordo tutto. Quel giorno per la nostra generazione ha segnato un cambiamento epocale, c'è stato un pre 11 Settembre ed un post, per tutti ed in tutto il mondo. 

Anni dopo - esattamente nel 2009 - mi recai a New York e l'esperienza di Ground Zero mi devastò. Ci sono tornato nel 2010 e poi ancora nel 2013 e, come tanti altri, anche io debbo confessare che c'è un magnetismo, un sentimento che avvolge quel luogo che descrivere è impossibile. 

19 anni fa avevo 23 anni. 

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