Robben Ford - Live at Rockpalast

Se faccio un riassunto di anni di concerti (il 2020 probabilmente rimarrà l'unico senza aver mai presenziato ad una performance dal vivo, maledetto Covid-19), Robben Ford è il chitarrista che maggiormente ho visto esibirsi su di un palco. Dal lontano 1999 ad oggi ben tre volte: nel 1999 al San Severino Blues Festival per presentare il suo Supernatural, nel 2007 in un magnifico duetto con Larry Carlton - la cui tournèe verrà poi immortalata su disco nel pregevole Live in Tokyo - e poi nel 2018 a Bologna per presentare il suo lavoro più mainstream, Purple House. 

Lo confesso, il modo di suonare di Ford mi emoziona, in quanto ad una evidente passione per il blues, il "ragazzo" della California unisce una tecnica mostruosa e soprattutto un gusto unico nel playing. Robben Ford è in perenne equilibrio tra un talento da guitar hero ed una predisposizione all'eleganza del blues-jazz. Se suoni la chitarra blues ti ci devi confrontare, prima o poi (e comunque saranno dolori). 

Come tutti i più grandi, Ford va apprezzato dal vivo. E' sul palco infatti che si sprigiona tutta la sua classe e che può dare sfogo alla sua arte senza l'obbligo di rispettare il formato-canzone. Se state cercando un disco dal vivo in cui la sua essenza raggiunge vertici importanti, allora Live at Rockpalast fa al caso vostro. In questo doppio CD (più DVD, indispensabile per i chitarristi più attenti) il menestrello americano propone forse il meglio della sua produzione in veste di trio, probabilmente la formazione con la quale il suo estro riesce ad esprimersi meglio, si vedano i dischi meravigliosi con i The Blue Nile. 

L'apertura è clamorosa ed affidata al duetto "How deep in the blues (Do you want to go)" e "Lateral Climb" entrambe provenienti da Truth, uno dei dischi migliori di Ford ed anche l'album per il quale si imbarca nel tour del 2007. Vecchia regola di ogni musicista che si rispetti: dare spazio al disco presente negli scaffali dei negozi prima di tutto. La prima rifulge più della seconda (nel disco sarà il contrario) grazie ad un assolo assurdo (cioè tremendamente bello) il cui apice è la chiusura del pezzo, con un impeto rock poche volte sentito a Ford. "Lateral Climb" è meno potente e più classica e lascia spazio ai primi accenni di jazz rock della serata. Con "Indianola" si torna alle origini, tipico blues melodico e pompato in cui la versione originale viene riproposta pedissequamente. E' poi il turno delle eleganti "The Way you treated me (you're gonna be sorry)" tratto dal fortunato Blue Moon e "Riley B. King", esplicito omaggio al Re del Blues, uno dei miei brani preferiti dell'intera discografia di Ford, qui proposta nella versione del disco ma con qualche preziosismo che la rende ancor più elegante. 

Si potrebbe andare avanti per ore ad esaltare ad esempio il funk di "Supernatural" o il ripescaggio - graditissimo - di "Chevrolet", fatto sta che il buon Robben è in forma smagliante e mano a mano che la scaletta va avanti si sente sempre più a suo agio sul palco del famoso locale tedesco. 

Disco live imperdibile per chi fa della chitarra blues e jazz il proprio stile di vita. 

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