La banda degli amanti di Massimo Carlotto

Ebbene si, questa volta bluespaper propone un nome italiano. La banda degli amanti è l'ultima fatica letteraria di Massimo Carlotto, un autore che, lo dico con la massima sincerità, sino ad un mese fa non conoscevo. Poi, durante un viaggio in auto, ho avuto la fortuna di ascoltare una interessante intervista radiofonica allo stesso Carlotto, scoprendo la figura letteraria dell'Alligatore, alias Marco Buratti, un detective privato sui generis con un passato di ingiusta detenzione in carcere.

L'elemento che maggiormente mi ha colpito è il suo passato da cantante di blues, e la descrizione che Carlotto ha proposto agli ascoltatori sulla passione che lo lega a questa musica, tanto da trarne ispirazione continua per la sua scrittura.

E così eccomi qua a parlare de La banda degli amanti. Il primo dato che esce con forza è la scrittura coinvolgente di Carlotto, semplice nella prosa ma di effetto. Il carattere dell'Alligatore esce subito con forza, tenero e fuori luogo ad essere invischiato in storie di lotte tra bande ed efferatezze, alla costante ricerca di una donna per lenire le sue ferite dell'anima.
L'Alligatore è dunque una delle figure letterarie italiane più interessanti che abbia incontrato in questi anni, e non possono passare inosservate le sue citazioni blues ed, ovviamente, questa personalità bagnata della musica dalle 12 battute che tende a poco a poco a permeare tutto il romanzo.
In generale, tutti i personaggi del romanzo sono ben delineati ed è involontario a poco a poco che le pagine scorrono figurarsi le scene come dentro ad un film, un triller od un noir che si voglia. 

Una lettura molto piacevole che porta con se la voglia di esplorare le precedenti storie della saga, oltre alla scoperta di uno scrittore ad alto livello. E poi, insomma, il blues....  

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