Suoniamo con chi ha i nostri obiettivi?

Voglio parlarvi di un aspetto che viene sempre lasciato in secondo piano nella musica, ma che a mio avviso coinvolge il nostro quotidiano come musicisti "amatori", intesi come soggetti che sono ad un buon livello musicale, ma che non si guadagnano da vivere con la musica. Sto parlando della consonanza di obiettivi di chi suona con noi.

L'argomento vi potrebbe apparire troppo filosofico. Vi assicuro che non è così e nelle righe che seguono sono certo che ognuno di voi ritroverà alcune situazioni già vissute. 

La domanda, semplice e diretta, che vi pongo è: siete sicuri che state suonando con persone che si pongono i vostri stessi obiettivi? Posta con questa crudezza, alla domanda è complesso rispondere perchè mette in gioco una serie di sfumature. Ancora più direttamente, ecco una serie di declinazioni dell'interrogativo che vi ho posto, inserito nella realtà di tutti i giorni di una band:

- siete sicuri che il genere che state suonando piace realmente a tutti i componenti del gruppo? Questa riflessione è alla base di qualsiasi band che suona non per perdere tempo ma per portare avanti un progetto musicale. La risposta, senza troppi giri di parole, è che la gran parte delle band che si formano sono composte da persone che non condividono del tutto il progetto musicale. Alcuni sorvolano sulla vicenda perchè, pur di suonare, sono disposti ad accettare qualsiasi situazione. Altri non hanno il carattere per alzare la mano e proporre una linea musicale. A questi si contrappongono i leader, quelli che guidano la band (sobbarcandosi una serie di arrabbiature, incomprensioni e sfinimenti) decidendone le strategie ed, in sostanza, il fantomatico genere musicale. Le incomprensioni, in realtà, si potrebbero evitare già nel momento della formazione, guardandosi negli occhi e ponendosi la seguente domanda: che musica vi piace? Se le risposte sono lontane e variegate, parcheggiatevi per un po' di tempo ma aspettate le persone giuste. 

- all'interno della band c'è unita di intenti? In soldoni: siete sicuri che i vostri "sodali" siano consapevoli del percorso che state facendo? Magari voi volete rilassarvi una volta alla settimana in sala prove, mentre il batterista vuole suonare il più possibile dal vivo, il vostro tastierista è preso dagli attacchi di panico anche quando entra al supermercato ed il chitarrista desidera suonare degli inediti creati da voi piuttosto che proporre cover....come la risolvete? Di solito, il primo che fa una mossa o ha abbastanza carisma da riuscire a convincere gli altri, oppure provoca la distruzione del gruppo.

- dedicate tutti alla musica lo stesso impegno? Per un musicista, questa domanda rischia di essere "LA" domanda che serpeggia nascosta in tutte le band amatoriali. Insomma, voi siete lì a studiare la vostra parte per portarla alle prossime prove, ed il bassista neanche l'ha ascoltata e chiede di dargli la linea di accordi "tanto, suonerà così....". Molti gruppi si sono sciolti per queste motivazioni. Anche io sento molto l'argomento, e di solito di fronte a queste situazioni e di fronte ad amici musicisti che non si impegno, faccio un esempio, quello dello sport amatoriale. Vi iscrivete a pallavolo, anche in età avanzata ormai molti ritrovano la passione per lo sport, anche minimamente agonistico. Lì c'è un allenatore, voi vi presentate in quel giorno della settimana agli allenamenti ma non vi impegnate. Dopo 1 mesetto, l'allenatore vi prende da parte e vi dice che se non ci mettete la voglia, non vi convoca e quindi non giocate. Ecco quindi che si è posti davanti ad una scelta (per molti sarà ovvia, ma non pensate che per alcune persone sia scontata...) che è tranchant: o ti impegni oppure saluti tutti e te ne vai. Perchè molto spesso questo nelle band non accade? Perchè alcuni nostri compagni di gruppo applicano un regime militare col calcetto ma con noi sono degli anarchici?
Consiglio: suonate con chi la vede come voi, altrimenti sarà una delusione continua.

- gli altri hanno investito quanto voi? Lo so, quando si parla di musica l'aspetto economico fa un po' storcere il naso, ma noi sappiamo bene quanto sacrificio economico c'è dietro una buona strumentazione. Ora, se noi spendiamo un tot, mentre il cantante in tutta la sua carriera si è premurato di acquistare solo il microfono senza effetti o impianto voce. Se il batterista ha una batteria da quattro soldi o se il bassista suona in diretta nell'impianto, allora di certo tra poco saremo soggetti alla frustrazione di chi si sente isolato. Anche qui, l'esempio sportivo la fa da padrone: per andare a fare sci potete noleggiare gli sci stessi, ma poi la tuta deve essere la vostra, l'impianto di risalita lo pagate (profumatamente), occhiali, guanti etc... Insomma, perchè quando si tratta di suonare va bene lo strumento da trecento euro, mentre per la settimana bianca vi vestite da Gucci?

In queste quattro domande, a mio avviso, c'è il focus del problema. Prendetelo come un quiz: se nel 50% delle risposte vi ci ritrovate...cercate una nuova band!!

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