Il carteggio Aspern

Cosa è disposto a mettere in gioco un letterato per impadronirsi del carteggio del suo poeta preferito? La domanda assomiglia molto più al trailer di un film d'azione appena uscito al cinema, invece che alla trama di un romanzo breve che ha più di 100 anni vita.
Ma Henry James nel suo Il carteggio di Aspern è così moderno da sviluppare in appena 111 pagine una storia  che cresce in suspence di pagina in pagina.

Riconosciuto come uno dei precursori del romanzo psicologico e grande talento nella costruzione di pagine intere di dialoghi, James da voce all'io narrante (evidentemente il protagonista è lui stesso) ed alle sue elucubrazioni, dalle menzogne per raggiungere l'agognata corrispondenza alla macchinazione di utilizzare l'ingenua Miss Tina, innamorata del letterato alla ricerca spregiudicata del suo tesoro, per sottrarre all'anziana Juliana Bordereau le preziose carte di Jeffrey Aspern.

E' una missione, quella del protagonista, che non si piega di fronte alla bellezza ingenua di Miss Tina e che deve essere portata a termine a tutti i costi. Lo sfondo è Venezia, descritta nella sua bellezza sfavillante e contemporaneamente pervasa dalla proverbiale oziosità italiana. Così i pomeriggi estivi diventano afosi ed insopportabili ed anche il giardiniere è talmente svogliato da causare l'ira dell'alterego di Henry James. Ma il letterato protagonista no, egli è un americano naturalizzato inglese che sotto mentite spoglie si intrufola nell'enorme e decadente residenza di Miss Bordereau in nome della storia e dell'agiografia, pronto a tutto.

Certo James evidenzia la differenza tra colui che scrive (appunto, il sommo poeta Aspern) e lo scribacchino che sa solo scrivere di chi scrive (parole pronunciate dall'astuta Miss Bordereau, in realtà il pensiero dell'autore e grande critica nei confronti dei suoi colleghi contemporanei).

Differentemente dal suo protagonista invece, Henry James regala momenti di grande letteratura, e soprattutto rende intense le poche pagine del romanzo, dove niente è concesso alla prolissità e molto alla fremente trama che rincorre accadimenti e pensieri come in una folle corsa ansiosa.

"Ma appena lei lasciò cadere quelle parole nella notte estiva, io mi sentii profondamente turbato, come al fruscio leggero di una vecchia lettera d'amore non aperta"

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