Jesmyn Ward - Salvare le ossa

Primo episodio della trilogia di Bois Sauvage - di cui per ora in Italia sono stati tradotti solo i primi due libri - Salvare le ossa è un romanzo che difficilmente può cadere nel dimenticatoio. Innanzitutto, Jasmyn Ward gioca con le parole, utilizzando un lessico ricercato - mai comunque aulico o incomprensibile - in cui ogni parola è pesata, un macigno volutamente pesante che assume un significato proprio (e solamente) in quel contesto. 

Di Salvare le ossa poi il lettore già da subito intuisce quale sarà il momento fondamentale della trama: l'arrivo di Katrina e lo sconvolgimento non solo nella vicina New Orleans, ma in tutte le città del Delta, dove sorge l'immaginaria Bois Sauvage, agglomerato di case nell'umida calura della Louisiana. Pur conoscendo dove la storia andrà a parare, non c'è niente di scontato per Esch - l'io narrante di Jesmyn Ward: la tarda adolescenza passa tra i rottami e la baracca all'interno della quale vive con i tre fratelli e con il padre, l'amore per la letteratura e per un ragazzo che è interessato al suo corpo ma non alla sua anima la rendono irrequieta, la difficoltà a tirare su anche solo un pasto decente al giorno fanno il resto. 

Nonostante non ci siano colpi di scena inattesi, la Ward tiene alta la nostra attenzione, dimostrandosi abile narratrice con l'utilizzo di un linguaggio indubbiamente attraente per chi ama la letteratura dei grandi autori americani del Sud (Faulkner vi dice qualcosa?) unito ad una sensibilità femminile che diventa la chiave di lettura dell'intero romanzo. 

Storia (le terribili conseguenze di Katrina), sociale (il disagio che vive la famiglia di Esch) e naturalmente fiction si intrecciano mirabilmente nella fotografia di un'America disgraziata ed impotente, che intravede la tragedia arrivare ma già sa di poter contare solo su stessa. Tragedia, direbbero gli antichi greci, ed infatti i continui rimandi alla Medea di Euripide fanno da scheletro all'intero racconto. 

Una lettura non semplice, una scrittura non scontata. Uno dei romanzi più particolari mai letti. 
Consigliatissimo. 

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