Il canone americano di Harold Bloom

E' uscito oggi nelle librerie italiane un saggio controverso che non mancherà di suscitare critiche e discussioni.

L'autore è un critico letterario americano, il famoso Harold Bloom, considerato uno dei massimi esperti di letteratura americana, accademico di Yale e con una quarantina di saggi di grande fortuna alle spalle. In pratica, Bloom è una voce autorevolissima se si parla di scrittori a stelle e strisce.

Ebbene, ne Il canone americano Bloom riduce ad una manciata gli scrittori americani che hanno tracciato una linea indelebile: Herman Melville, Hart Crane, Henry James, William Faulkner, Emily Dickinson, Walt Whitman, Robert Frost, Ralph Waldo Emerson, Nathaniel Hawthorne, Mark Twain, Wallace Stevens e T.S. Eliot.

Il resto, nomi altisonanti della letteratura mondiale e non solo d'oltreoceano, vengono stroncati con più o meno veemenza. Secondo Bloom infatti risulterebbero secondari nomi quali Hemingway, Cheever (definito "un brav'uomo..."), Franzen e Foster Wallace.
Mentre nel Purgatorio dei "bravini" cita Roth, DeLillo, Pynchon e McCarthy.

Visto che i saggi di critica letteraria rappresentano esclusivamente l'idea ed il pensiero dell'autore, lascio a voi la lettura e la condivisione (o meno).

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