2013 Blues Music Awards

Fine anno e, come consuetudine, è tempo di bilanci. Nell'universo della musica blues, considerata la fama del Blues Music Award nell'essere premio attento alla qualità e poco al mainstream, è necessario prenderlo come zenit di quanto è accaduto in questi 12 mesi.

L'Accademia di Memphis ha premiato come band dell'anno la Tedeschi Trucks Band, ed è obiettivamente complicato discostarsi dalle motivazioni della scelta. Da anni Derek Trucks è il talento più compiuto della sua generazione, e l'incontro con la moglie Susan Tedeschi (grande voce soul, ottima chitarrista) ha aperto alla band della Florida le porte per sonorità più slow. Dal vivo, attualmente, sono i più entusiasmanti del lotto, senza mai però scaturire nel manierismo. Non c'è alcuna esitazione dunque per i signorotti di Memphis a consegnare alla super-band anche il titolo di disco rock/blues dell'anno, con l'ottimo Everybody's Talkin'. E come da copione Trucks si aggiudica anche il titolo per miglior chitarrista. Un trionfo.

L'album blues migliore del 2013 è Show of strenght di Michael Burks. Il bluesman di Milwakee raccoglie con questo ultimo lavoro i semi piantati in oltre 30 anni di onorata carriera (e tanta gavetta), aggiudicandosi anche il premio come Best Contemporary Blues Album. Non male, soprattutto per essersi lasciato alle spalle due nomi che a questo blog piacciono molto: Gary Clark jr. e Ian Segal. Probabilmente la notorietà attuale di Clark jr. non ha giocato a suo favore nel conclave di Memphis, sempre molto attento a non premiare la mediaticità. Certo è che Blak & Blu è un disco affascinante ed allo stesso tempo di grande profondità, e stride la mancanza nelle nominations a canzone blues dell'anno della stupenda  Ain't Messin 'Round. 

Il titolo di Best blues song del 2013 se lo aggiudicano Janiva Magness & Dave Darling con la loro I won't cry. 

L'artista femminile dell'anno è Irma Thomas, nome forte dell'R&B d'oltreoceano e di fatto la regina soul di New Orleans. L'artista maschile dell'anno è il suo concittadino Tab Benoit, il quale sta ancora riscuotendo il successo dovuto al suo Medicine del 2011.
Il premio che da sempre guardo con più affetto è quello per Artist Blues Traditional, che quest'anno va all'immenso Magic Slim, che si lascia alle spalle altre quattro leggende: Bob Margolin, John Primer, Lil'Ed e Mud Morganfield, che tra l'altro si prende anche una nominations per disco dell'anno e che altri non è che il figlio di Muddy Waters.

Come al solito l'Accademia premia anche i singoli strumentisti. Miglior batterista a Cedric Burnside, Best bassist a Bob Stroger e Miglior pianista a Victor Wainwright.

Da Memphis è tutto.



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